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San Giovanni Calabria: Il Santo Natale / 3

San Giovanni Calabria: Il Santo Natale / 3

Amati Confratelli,
La pace e la grazia del Benedetto Gesù sia sempre con voi, miei cari Confratelli, che sempre vi porto nella mente e nel cuore, pregando il Divin Redentore, che terminata la vostra giornata per provvidenza di Dio, ricca di grande lavoro, per la maggior gloria di Dio, e bene delle anime, tutti quanti ci possiamo trovare lassù, nella patria Eterna, nel Santo Paradiso; a lodare, amare, godere questo Dio, che abbiamo amato tanto in questa povera terra di esilio.
Cari Confratelli, siamo vicino a giorni santi, a giorni di grande letizia, perché sono giorni che ricordano il grande e sublime atto di amore di Dio, che per salvare, per dare la pace, si è umiliato, fatto uomo ed ha abitato, in mezzo a noi e per noi ha patito, per noi è morto, per insegnarci la via certa che ci deve condurre al Santo Paradiso. E questi giorni, se sono per tutti giorni cari, giorni di pace, di letizia, lo debbono essere in modo speciale per noi di questa eletta e benedetta Casa che, paragonata all’ Arca Santa, deve portare dentro coloro, che prediletti e fortunati, perché tolti dal mondo, devono al mondo ritornare rinnovellati e farlo vivere con il Santo Vangelo.
Fratelli amati, è questo il fine delle nostre costituzioni, e, prima di tutto, perché le anime ritornino a Dio, perché il mondo si risani, perché splenda il sole della verità del Santo Vangelo.
La nostra Congregazione, come tante volte vi ho detto, ha un’impronta, una fisionomia tutta speciale.
Entro i termini, il terreno di questa benedetta terra, Gesù, Padrone assoluto, ha messo Lui, tante sementi di opere grandi, di opere nuove, che sta a noi di far nascere e crescere, a gloria di Dio e a bene delle anime. Ma per far questo, o cari, ricordatevi bene, che come speciale è l’Opera, speciale deve essere la nostra vita; che deve consistere in una grande fede, in un grande abbandono in Dio, in una profonda umiltà, in una grande carità. Queste sono le gemme, che devono abbellire le nostre anime. Amati fratelli, entriamo in noi stessi e vediamo se in pratica abbiamo queste virtù: umiltà, carità, totale dipendenza in chi è messo dalla Provvidenza. La mancanza di questa virtù, o cari, ricordiamolo bene, porta allo sfacelo, alla rovina di questa grande Opera, con la tremenda responsabilità. Amati Confratelli, qui vi vorrei dire una cosa che già tutti sapete: un profondo dolore che porterò alla tomba e che spero che con la divina grazia, chiarire e compiere la divina volontà del Signore. Questo è l’economia che usa il Signore nelle sue grandi opere. Voi, proprio voi, vivete con lo spirito di quest’Opera. Santifichiamoci personalmente, santificheremo tutta la Opera. E con l’Opera santificata e da Dio benedetta…
P.S. Vi raccomando le anime, tutte le anime, specie quelle dei poveri, dei deboli, degli abbandonati, dei peccatori, vecchi abbandonati.